Il nostro mondo collega la parola leadership ad una figura maschile di riferimento. C’ solo 1 donna a svolgere il ruolo di Amministratore Delegato delle 40 maggiori aziende italiane.
Nel cercare di trovare il proprio posto nei quadri della leadership molte donne hanno cercato di diventare leader comportandosi come superuomini. “Donne con le palle” che lavorano più degli uomini, sono ancora più efficienti degli uomini, più duri degli uomini, più competenti degli uomini. nel fare questo hanno perso tutte le caratteristiche del femminile, l’accudimento, il nutrimento, il senso materno e della famiglia, il sapere fare più cose contemporaneamente. Vero è che i pregiudizi di genere ostacolano le possibilità di carriera delle donne nelle aziende ma il fattore biologico (la maternità) non è l’unico ostacolo al cambiamento delle regole. I condizionamenti culturali, ancora ben presenti nel mondo occidentale, toccano il delicato equilibrio fra il diritto ad una vita privata e familiare e il porre la vita lavorativa al primo posto. “L’uomo guarda l’orologio per vedere i propri appuntamenti, la donna per sapere come organizzare la cena” è uno stereotipo che deve cambiare, sia per l’uomo che per la donna. Vediamo come